sabato 19 giugno 2010
TAVOLA ROTONDA CON DIPAK RAJ PANT-TERNI
giovedì 8 gennaio 2009
BURJ DUBAI
All’ università rimasi colpito dall’ ellenica perfezione degli edifici di Mies Van Der Rohe e Louis Isidore Khann, dall’ incredibile statica dei palazzetti di Luigi Nervi e credo a tutt’ oggi di aver una passione smisurata per la materia sia dal punto di vista Umanistico – Artistico che Tecnico – Scientifico.
Ci sono Cose Fatti e Persone che contribuiscono ad aumentare moltissimo questo mio entusiasmo; mi riferisco in particolar modo allo sviluppo tecnologico delle costruzioni negli ultimi 15 anni.
Dopo aver accantonato verso la fine degli anni ’70 la corsa all’ edificio più alto, l’ industria delle costruzioni si è rimossa in moto in specie qual modo nei paesi dalle economie emergenti, come la Malesia, la Cina, l’ India, gli Emirati Arabi Uniti.
L’ edificio riportato nelle immagini sotto è il Burj Dubai, attualmente ancora in costruzione, dovrebbe essere ultimato verso la fine di quest’anno.
L’ aspetto della torre una volta finita sarà quello riportato nella simulazione sotto, fatta dallo studio di Architetti di Chicago “SOM” (Skidmore, Owing e Merril), suoi Progettisti.
Alla posa dell’ ultima pietra questo gioiello dell’ Ingegneria e dell’Architettura avrà raggiunto, stando alle indiscrezioni dei progettisti, (dati da considerarsi veritieri) l’ incredibile altezza di 820 metri e 170 piani non compresa l’ antenna.
Viene qui di seguito riportata una tabella comparativa tra i più alti edifici attualmente esistenti e il Burj Dubai.
Figura 3 - Comparazione tra i più alti edifici del pianeta
Qui di seguito si riportano delle immagini del grattacielo in costruzione.
Figura 4 - ripresa dal basso della zona dove sorge il Burj Dubai
Figura 5 - la Torre in costruzione
Figura 7 - Comparazione tra i Profili del grattacielo alto un Miglio di Frank lloyd Wright (1956) e il Burj Dubai
Figura 8 - la Nakheel Tower, l' edificio alto un chilometro che dovrebbe togliere il primato di grattacielo più alto del Mondo al Burj Dubai
Vorrei spendere le ultime parole di questo articolo per parlare del caso Italia; il nostro paese non ha di certo bisogno di edifici alti un chilometro, ma ha sicuramente un gran bisogno di infrastrutture di tutti i tipi in specie qual modo nelle regioni più arretrate.
Il Paese del “Non fare” in questi ultimi anni si è incartato su posizioni conservatrici e non di certo progressiste che ci porteranno allo sfascio totale nel giro di poco tempo, se andiamo anche ad analizzare la velocità in cui simili cambiamenti vengono introdotti dai nostri Partner Europei e nei Paesi in Via di Sviluppo ci renderemo senz’altro conto che c’è tantissimo da fare.
Per chi volesse approfondire le tematiche e gli argomenti affrontati in questo articolo questo è il sito ufficiale del Burj Dubai: www.burjdubai.com
sabato 3 gennaio 2009
Man Ray al Man
Realizza quindi il suo primo quadro cubista: un ritratto di Alfred Stieglitz. Si sposa con la poetessa Adon Lacroix con la quale pubblica il libro A Book of Diverse Writings. La guerra in corso in Europa blocca il suo progetto di recarsi a Parigi.
Ark's- Associazione culturale ®
martedì 16 dicembre 2008
“Pinturas” Mostra di Pietro Costa a Nuoro
Queste sono le parole di Pietro Costa sulla sua ultima esposizione nella casa-studio di Via della Pietà; eremo di cultura arroccato nel Cuore della Vecchia Nuoro .
Dalle ampie vetrate che si affacciano sulla bianca Corte si intravedono i colori densi dei suoi quadri.
Tre i colori principali, il Blu, il Rosso ed il Giallo lo avvicinano ai Maestri Espressionisti dell’ Europa Settentrionale.
Cosi come Edward Munch e Oscar Kokoschka, la sua personalità artistica risulta quasi ispirata dalla convinzione che sull'umanità pesi un destino tragico e ineluttabile a cui si unisce la natura impotente di fronte alle tragedie della vita, rappresentata dai Cavalli ritratti a tinte forti.
Ernst Kirchner e Emil Nolde avevano come soggetti prediletti gli emarginati e la gente comune, Pietro Costa riprende temi legati alla vita agropastorale della Barbagia: animi semplici ma profondamente passionali, uomini sempre affranti e in conflitto continuo tra di loro e con la natura, le donne della nostra terra sulle cui spalle grava il peso di una società matriarcale e arretrata.
interno della mostra
dettaglio di un'opera
dettaglio di un'opera
lunedì 17 novembre 2008
Ark's in Gessi s.p.a.
Ark's - Workgroup ®
Ark's- Associazione culturale ®
lunedì 27 ottobre 2008
Museo Quai Branly a Parigi
Per chi ha avuto il piacere di vedere Parigi dall'alto, o dalla Tour Eiffel o dal colle del Sacro Cuore, ha potuto notare la quasi omogeneità cromatica dovuta all'uso quasi esclusivo dell'arenaria che dona al contesto urbano parigino delle tonalità tendenzialmente chiare.
Sceso dalla Tour Eiffel mi sono subito diretto verso la tentazione architettonica!
Tra una viuzza e l'altra sono arrivato lateralmente all'edificio, in un contesto quasi irreale: non un edificio con uno spazio verde ma un edificio fuso con esso e da esso totalmente inscindibile: ecco ero davanti al Museo quai Branly, un gioiello dell'architettura contemporanea dedicato alle arti e civiltà d'Africa, Asia, Oceania e Americhe e comunque non occidentali....praticamente unico nel suo genere in Francia ed uno tra i pochi nel mondo occidentale.
Vista laterale del Museo
La nascita del museo è stata voluta da Jacques Chirac, grande appassionato di arte primitiva e non occidentale, che l'ha inaugurato nel 2006. L'edificio e' molto articolato e presenta una disposizione planimetrica per gran parte su pilotis, quasi a ricordare una palafitta rispettosa dell'ambiente lacustre sottostante.
Al di sotto per chi arriva a piedi si presenta uno scenario fantastico: una sequenza interminabile di colline artificiali, specchi d'acqua e vegetazione di ogni tipo....percorsi non regolari che portano l'attenzione del visitatore quasi come un filo d'Arianna, alla scoperta del complesso.
L'edificio sembra essere la continuazione cromatica del paesaggio circostante: le pareti ventilate di rivestimento sono costituite da pannelli metallici policromi e la composizione cromatica e' stata studiata nei minimi dettagli per dialogare con la natura circostante.
Il giardino attravesa l'edificio e arriva quasi a ridosso della Senna dove una parete vetrata a tutt'altezza delinea la demarcazione del parco museale quasi a volerlo proteggere e allo stesso momento mettere in mostra.
vista verso la green wall
Incuriosito e meravigliato decido di visitare il museo e mi dirigo verso la hall.Una rampa elicidale di accesso a lievissima pendenza mi porta da un contesto naturale estremamente luminoso ad uno via via piu' tenebroso.
Tutti gli spazi espositivi interni sono stati volutamente schermati alla luce solare a voler quasi evidenziare la sacralità legata alla primordialità dell'uomo.L'interno e' veramente sbalorditivo: un percorso centrale composto da pareti riproducenti conformazioni morfologiche poste tra l'osseo ed il roccioso; sembra di trovarsi nella gola di un crepaccio o nel letto di un fiume tropicale. Lateralmente un doppio percorso espositivo conduce alla scoperta di vari ambienti tematici: l'America, l'Asia, l'Africa, l'Oceania si susseguono senza soluzione di continuità in un contesto che incute rispetto amirazione e sopratutto silenzio quasi si tratasse di un luogo scacro.La scacralità è presente nella primordialità di ogni oggetto esposto, testimone di civiltà in buona parte scomparse.La cosa incredibile e' anche la visitabilità del complesso espositivo: qualsiasi angolo dell'enorme museo e' perfettamente raggiungibile da chiunque senza distinzione di condizioni di mobilità, trattandosi di un'enorme nastro espositivo in lieve pendenza!
Tra le magie di questo museo vi e' la totale sostenibilità dell'impianto: le pareti vericali, le vetrate i tetti sono arricchiti dal fotovoltaico, nel sottosuolo le sonde geotermiche garantiscono un perfetto equilibrio termico. E' difficile trasmettere il fascino di questo luogo ma invito chiunque si trovasse a Parigi ad andare a visitarlo merita veramente considerazione.
Comunque e' possibile documentarsi visitando questi link.
http://www.jeannouvel.com/noflash.html
domenica 28 settembre 2008
Mostra dei progetti di ampliamento del museo Nivola ad Orani
vista all'interno della mostra
locandina della manifestazione
Lo scorso anno, la Fondazione Costantino Nivola, ha bandito un concorso internazionale di idee, per la progettazione del III lotto di ampliamento del Museo in Orani dedicato alla vita di Costantino Nivola; ieri in occasione della manifestazione Cortes Apertas, il comune di Orani ha inaugurato la mostra dedicata ai progetti di apliamento del museo Nivola. La mostra è stata allestita nell'ex mattatoio del comune di Orani, a due passi dal Museo Nivola. Ark's-Workgroup (http://www.arks.it/) ha partecipato al concorso di idee con la proposta "pecore in controluce",(http://www.arks.it/projects/) .....esposta in tale occasione.
Nella mostra sono esposti circa 39 progetti ed e' confortante vedere tanti giovani professionisti con tanta voglia di confrontarsi e di sperimentare il nuovo!!!
L'invito e' aperto a tutti