domenica 27 aprile 2008

ARCHITETTURA E PARTECIPAZIONE SOCIALE

Di recente ho visitato la citta' di Madrid ed affascinato dalla bellezza del luogo mi sono addentrato tra le viuzze del centro alla scoperta di piazze e particolari urbani a me ignoti; dopo aver visitato la stazione di Atocha, tristemente impressa nella memoria collettiva perche' di recente e' stata lo scenario macabro di uno dei piu' efferati attacchi terroristici di matrice islamica in terra di Spagna, ho visitato il museo Reina Sofia, ampliato di recente dall'Architetto Jean Nouvel; uscito dal museo ho pensato di visitare il museo del Prado, famosissimo perchè attualmente e' il maggior contenitore mondiale di arte spagnola e non solo; decido di dirigermi verso il Prado e come mio solito, preferisco addentrarmi nei vicoli del quartiere piuttosto che seguire il Paseo del Prado, ampia arteria molto trafficata che passa di fronte al Museo.
In pochi minuti dinanzi a me si apre uno scenario del tutto nuovo ed insolito: una piazza con al centro un vecchio stabilimento industriale di chiara matrice ottocentesca. Mi fermo ed osservandolo attentamente noto che la struttura e' delimitata da una recinzione di cantiere; noto immediatamente che non si tratta di un semplice cantiere ma di un work in progress troppo forte per rimanere anonimo. La fabbrica sembra essere sospesa dal suolo: e' stata letteralmente tagliata alla base e sospesa, per creare alla base uno spazio connettivo, una sorta di piazza-atrio.



Mi fermo a parlare con un abitante della piazza, che rimane incuriosito nel vedermi fotografare quella struttura; scopro che si tratta di una vecchia fabbrica adibita un tempo alla lavorazione del vetro e poi andata in rovina a causa di un enorme rogo che ha divorato le eleganti capriate di copertura in metallo, resistentissime in condizioni normali di esercizio ma labilissime alle alte temperature.Il passante mi chiede se la struttura sia di mio gradimento......lasciandomi intendere che si tratti del pomo della discordia tra gli abitanti del luogo e l'amministrazione madrilena. Spiego al gentile signore che sono un Architetto Italiano e che sono rimasto affascinato da questo intervento perche' si tratta di un intervento che tiene conto dei piu' rigorosi criteri imposti dal restauro classico e contemporaneamente siamo di fronte ad un'opera di architettura estremamente forte ed innovativa.La fabbrica, un tempo luogo di lavoro, era stata trasformata in un centro culturale.....per la fabbricazione e divulgazione di idee, forme d'arte e cultura. La struttura costituita dalle sole mura perimetrali scampate all'incendio, era stata trasformata in un oggetto-contenitore di alta tecnologia e cultura. Sospeso da terra e completato alla sommita' da strutture vetrate, schermate da pannelli in acciaio corten, riproducenti motivi arabeggianti, riproducenti le stesse colorazioni calde della cortina muraria dell'edificio originario.

Osservando la parte bassa dell'edificio intuisco immediatamente la stessa matrice architettonica già vista al Forum di Barcellona e mi rendo conto di essere di fronte ad una delle ultime opere, ancora inedite degli architetti Herzog & de Meuron. Molto piu' incuriosito di prima mi decido di aggirare il cantiere a 360° per avere una percezione totale dell'opera; ad un certo punto noto che la recinzione di cantiere e' arricchita da strani cartelli. Mi avvicino e noto che non si tratta di cartellonistica imposta dalle norme sulla sicurezza nei cantieri ma di messaggi di protesta di qualche cittadino contrario al cantiere.
Il Cartello riportava scritto: "es por esso que hoy vengo a verte arquitecto sere' hasta la muerte"......una sorta di avvertimento per l'artefice di tale scempio! Mi e' venuto subito da pensare a quanto sia importante coinvolgere la collettivita' nel processo di trasformazione urbana; non si puo' pensare di tenere fuori dalle scelte di pianificazione proprio coloro che dovranno vivere direttamente quegli spazi. E' importantissimo coinvolgere la cittadinanza, renderla consapevole di quelle che sono le scelte, le motivazioni ed i risultati che si vogliono ottenere con un determinato intervento su scala urbana, anche in considerazione del fatto che saranno loro i fruitori ma anche i finanziatori dell'opera. Allora penso a quanto sia doveroso avviare forme di coinvolgimento sociale che riescano a far percepire la bonta' dell'intervento e la necessita' di un coinvolgimento collettivo per la migliore riuscita dell'opera.

Qualcuno diceva che l'opera di architettura sia per meta' merito dell'architetto e per meta' dovuta alle condizioni favorevoli creategli da un cliente illuminato!!!

L'edificio si chiama Caixa Forum ed e' stato pubblicato da Casabella nel numero 765 attualmente in edicola.

Arch.Daniele Todde
Ark's-Associazione Culturale ®
Ark's-Workgroup ®

sabato 26 aprile 2008

ARK'S IN MOVEMENT


Un sentito ringraziamento alla societa' Floor Gres di Fiorano Modenese ed a tutto lo staff della Societa' Lupinu s.r.l. di Orosei, che hanno consentito a tutto lo staff di Ark's-Workgroup ® la visita presso la fiera del mobile di Milano e lo stage formativo presso gli stabilimenti della Floor Gres Ceramiche!


Arch. Daniele Todde, Arch. Mirko Costa, Arch.Tito Antonio Magliocchetti
Ark's - Workgroup ®
Ark's- Associazione culturale ®